Comunicato del 5 aprile 2020 – Pagamento dei Premi e Ripartenza delle Corse a Porte Chiuse

Cari Associati Allenatori,

la Direzione Nazionale informa circa lo stato dei lavori in questa delicata fase relativa alla pandemia del COVID-19.

PAGAMENTO DEI PREMI FINO A DICEMBRE 2019

La chiusura delle corse, che implica l’impossibilità di contare su future entrate, unita all’ingiustificabile ritardo dei pagamenti agli operatori da parte del Ministero, ha creato uno stato di allarme che rende sempre più difficile la continuità delle nostre attività.

Il galoppo italiano unito, A.N.G. (A.G.R.I., A.N.A.C., A.N.A.G., F.I.A., S.I.R.E., U.I.F.) ha chiesto di intervenire con urgenza per superare quelle procedure burocratiche che stanno paralizzando il settore ed erogare – entro e non oltre il 14 aprile p.v.  – tutte le spettanze dovute agli operatori fino al 31 Dicembre 2019. Si ricorda che tale intervento non richiede alcun esborso aggiuntivo allo Stato in quanto trattasi di denaro già stanziato in virtù delle leggi finanziarie 2019/2020 e già disponibile nei bilanci dello Stato. In mancanza di tale risoluzione ci riterremo costretti, nostro malgrado, ad intraprendere un’azione legale a tutela della sopravvivenza e degli interessi del settore.

RIAPERTURA DELLE CORSE A PORTE CHIUSE ED INTERVENTI A FAVORE DEGLI IPPICI.

Uniti con l’A.N.G. abbiamo ritenuto necessario concentrarsi sulla richiesta di una riapertura a porte chiuse delle corse. Ne è stata fatta richiesta al Ministero sottolineando il fatto che le corse dei cavalli, oltre ad essere considerate come manifestazioni sportive, sono l’ultimo tassello di una filiera produttiva che dà sostentamento a migliaia di famiglie. Un proprietario di cavalli, ha come unica fonte possibile di guadagno le corse stesse. Se il proprietario non ha la possibilità di percepire un utile, non può pagare la pensione al proprio allenatore, che a sua volta non può pagare il suo personale, così come i suoi fornitori, portando l’intero settore ad un inevitabile default.

Per questo, lo svolgimento delle gare a “porte chiuse” garantirebbe la sopravvivenza del settore, anche se sappiamo bene che la ripartenza dipenderà, in primis, dall’andamento dell’epidemia ed in secondo luogo dalle restrizioni imposte dal Governo.

Abbiamo richiesto, inoltre, che tutto il montepremi stanziato per l’anno in corso venga interamente recuperato, aumentando il numero di corse a giornata ed il relativo montepremi delle corse stesse. Si è proposto quindi di includere le corse dei cavalli fra quelle attività che potranno riprendere dopo il 13 di aprile.

Per trasparenza, l’ANAG informa i suoi associati che la proposta presente nel comunicato del 13 marzo, che prevedeva la possibilità, secondo legge, di ripartire almeno 2 mesi di Montepremi tra tutti gli operatori ippici, per ora è stata ritenuta non prioritaria.

Come si è spiegato in consiglio, l’ANAG avrebbe voluto inserire tale ipotesi come condizione nel caso in cui non si ripartisse con le corse a porte chiuse neanche dopo 4 maggio. Come si evince dalle previsioni degli esperti sull’andamento dell’epidemia in Italia, il termine del lockdown potrebbe verificarsi tra giugno e luglio.

Se questo dovesse realizzarsi, per il nostro settore sarebbe devastante.

Per questo motivo, a nostro sommesso avviso, puntare tutto sulla sola riapertura delle corse potrebbe essere una strategia rischiosa e prevedere, quindi, un aiuto per il nostro settore sembra l’unico salvagente per la sopravvivenza.

Diverso sarebbe stato qualora il MIPAAF avesse previsto un aiuto per il nostro settore già in fortissima crisi, concentrandosi, invece, solamente sulle attività agricole. Nel Dpcm del 17 marzo 2020, infatti, si evincono esclusivamente misure ed indennità in favore del settore agricolo e della pesca (come da art.30 e art.78):

  1. Agli operai agricoli a tempo determinato, non titolari di pensione, che nel 2019 abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo, è riconosciuta un’indennità per il mese di marzo pari a 600 euro…
  2. Per far fronte ai danni diretti e indiretti derivanti dall’emergenza COVID-19 e per assicurare la continuità aziendale delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, è istituito un Fondo con una dotazione di 100 milioni di euro per l’anno 2020 per la copertura totale degli interessi passivi su finanziamenti bancari destinati al capitale circolante e alla ristrutturazione dei debiti, per la copertura dei costi sostenuti per interessi maturati negli ultimi due anni su mutui contratti dalle medesime imprese, nonché per l’arresto temporaneo dell’attività di pesca…

Purtroppo l’attività di allenamento dei cavalli da corsa non rientra tra le imprese agricole. Per cui gli allenatori non beneficeranno di alcun aiuto, né gli artieri ippici potranno ottenere l’indennità di 600 Euro o l’aiuto della cassa integrazione, perché le attività dovranno continuare.

Si può notare che altri settori governati dal nostro Ministero, come l’agroalimentare, hanno visto aumentare il loro fatturato dall’inizio del COVID-19 ed hanno avuto aiuti, mentre il nostro settore, già fortemente in crisi, con un inspiegabile ritardo dei pagamenti dovuti, a fronte di uno stop forzato, ha ricevuto aiuti pari a zero.

Poiché l’ANAG ha a cuore i diritti degli Allenatori, ci tiene a ribadire che la nostra figura professionale avrebbe dovuto avere un aiuto per sopravvivere, così come tutte le altre figure presenti nell’intera filiera ippica e che è inaccettabile che la manovra economica non includa il nostro comparto.

Il Presidente

Dott. Ottavio Di Paolo

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