Comunicato del 10 marzo 2019 – Risposta al Presidente Isabella Bezzera

Egregio Presidente,

non Le nascondo il rammarico nel leggere il Suo comunicato del 9 marzo, in seguito al quale mi vedo costretto a fare delle precisazioni.

Come ha sottolineato, l’ANG (Associazione Nazionale Galoppo) “è un organo che riunisce finalmente tutto il settore del galoppo, che affronta e condivide i diversi problemi, arrivando sempre a decisioni unanimi”.

Le chiederei, dunque, notizie ed informazioni dettagliate circa le problematiche affrontate in questi ultimi giorni in maniera condivisa dall’ANG sulla questione Capannelle, gli operatori coinvolti e le soluzioni unanimemente adottate, che fino ad ora risultano non pervenute.

Non risulta, altresì, nessun tipo di comunicazione formale o informale da parte dell’ANG verso l’ANAG a riguardo, né alcun coinvolgimento diretto del sottoscritto. La invito, inoltre, a specificare quali strategie, a difesa degli interessi dell’intero comparto ippico, l’ANG sta perseguendo per contrastare la chiusura dell’Ippodromo di Roma Capannelle, rendendole così pubbliche.

Le rammento che io agisco in rappresentanza di una Direzione Nazionale (composta da otto associati) e che l’ANAG ha a cuore la tutela di tutto il settore ippico e non solo degli allenatori di galoppo. Nel comunicato del 4 marzo, infatti, in virtù delle gravi conseguenze che la chiusura dell’ippodromo delle Capannelle potrebbe avere, ho indetto una riunione aperta a tutti gli operatori, sia del trotto che del galoppo.

Mi rincresce davvero che Lei abbia scritto “se non è disposto ad affrontare i problemi condividendoli” perché l’obiettivo della suddetta riunione pubblica del 5 marzo 2019 è stato proprio quello di definire insieme la strategia e le decisioni da prendere.

Lei non solo non era presente a questa riunione in qualità di Presidente dell’ANG, ma non ha neanche chiesto al sottoscritto delucidazioni in merito.

Trovo quindi scorretto asseverare che l’ANAG avrebbe minato l’unione dell’ANG e gradirei sapere quali sarebbero le mie prese di posizione a cui fa riferimento; la volontà di unione? la tutela dei diritti dei miei associati? la volontà di informare e far emergere la realtà?

Mi sembra evidente che quanto da Lei sostenuto sia frutto di informazioni non esatte e di frettolose supposizioni.

Affermo, perciò, che l’operato dell’ANAG, in linea con i principi di unione dell’ANG, non “mina quell’unità che faticosamente il galoppo aveva raggiunto” (come lei dice) e non la minerà neanche nel prossimo futuro.

La riflessione importante da fare è: le associazioni che ci hanno rappresentato fino ad oggi (ANG compresa) cosa hanno ottenuto a vantaggio delle categorie che tutelano?

I pagamenti sono ancora dilazionati in un tempo indefinito, i programmi di corse vengono pubblicati di settimana in settimana, impedendo agli allenatori di programmare il proprio lavoro, l’ippodromo di Roma è attualmente chiuso e le piste di allenamento inagibili. Non è mia intenzione dibattere ora sulla causa, ma solo dare un reale supporto e suggerire soluzioni diverse da quelle proposte sino ad ora che non hanno evidentemente migliorato lo stato delle cose.

Le suggerisco, invece di utilizzare il Suo prezioso tempo per additare il sottoscritto quale fantomatico minatore dell’unione del galoppo (definizione alquanto bizzarra, considerando la linea da me perseguita ed i contenuti dei comunicati dell’ANAG in cui è evidente l’auspicio di unione, non solo del mondo del galoppo, ma anche del trotto), di svolgere in maniera più efficace e responsabile il ruolo di Presidente, salvaguardando gli interessi di “allenatori, allevatori, fantini, FIA, gentlemen, proprietari e SIRE” con azioni concrete.

Preciso, infine, che il sottoscritto non ha mai proposto di “congelare le corse, Pattern e Listed comprese”. Non è un oggetto da me formalmente trattato, se non pochi secondi in un’intervista telefonica, nella quale non si è fatto alcun riferimento a corse Pattern e Listed. Dunque non mi è chiaro il motivo per cui nel Suo comunicato si sia ampiamente dilungata su un’argomentazione assolutamente ovvia e condivisibile.

Approfitto di questa sede per confermarLe la mia volontà di affrontare insieme la problematica di Roma Capannelle e l’attuale stato di crisi dell’ippica nazionale ed invitarLa ad evitare tali scambi epistolari che non sono finalizzati al raggiungimento di alcun obiettivo comune. Avremo sicuramente modo di confrontarci costruttivamente in altra sede.

Nella speranza che ora Le sia più chiara la posizione dell’ANAG, certo di una fattiva e futura collaborazione, resto a sua totale disposizione.

 

                                                                                                                      Il Presidente

                                                                                                                      Dott. Ottavio Di Paolo

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